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الجمعة، 20 نوفمبر 2015

لنتخيل قارب نجاة فيه مجموعة من الناس الذين يحاولون إنقاذ أنفسهم دون معرفة الى وأين ومتى وبعد اي مغامرة سوف ينجون

رسالة أنطونيو غرامشي  
1933

لا يزال لدي ذكريات حية (والتي لا تحدث لي كثيرا في الآونة الأخيرة) للتحدث عن المقارنة التي بدأتها معك يوم الاحد والمتعلقة بشرح الامور التي تحدث لي. ولمتابعة الحديث :

لنتخيل قارب نجاة فيه مجموعة من الناس الذين يحاولون إنقاذ أنفسهم دون معرفة الى وأين ومتى وبعد اي مغامرة سوف ينجون. ولا احد منهم يفكر ما اذا كان مجبرعلى ارتكاب أفعال في حالة تعرضه  للغرق. ...

مثلا قد يصبح من أكلة لحوم البشر ... .وإذا سئل قبل ذلك عن خياره بين الموت غرقا أو أن يصبح من أكلة لحوم البشر، فسوف يجيب بحسن نية، أنه بالتأكيد سوف يختار الموت. ولكن بعد أيام قليلة، وبعد أن ينفذ الغذاء، تظهر فكرة أكل لحوم البشر تحت ضوء مختلف، وبعض اؤلئك الناس يصبحون حقا من أكلة لحوم البشر.

ولكن في واقع الأمر نحن نتحدث عن نفس الاشخاص في لحظتين مختلفتين، واحدة من اللحظات كان كان هناك  بديل تم عرضه بوصفه فرضية نظرية بحتة،  والاخرى تظهر بكامل قوة حاجتها الفورية.  لقد حدثت هنا عملية تحول سريعة، حيث ناس اللحظة الاولى لم تعد ناس اللحظة اللاحقة, ولا يمكن القول، من وجهة نظر دولة القانون والمجتمع المدني (والتي هي جهات نظر مهمة) أنهم نفس الاشخاص. 

والامر المهم هنا هو ان هذا التحول يحدث لي الآن (مع الاخذ في الاعتبار ضمنية مسألة  أكلة لحوم البشر). والامر الأكثر خطورة هو أنه في هذه الحالات تنفصم الشخصية الى جزئين: واحد يلاحظ العملية، والاخر يعانيها، ولكن الطرف الذي يلاحظ (وطالما هذا الجزء موجود يعني ان هناك ضبط للنفس وقدرة على استعادة المبادئ الانسانية) يشعر بهشاشة موقفه، أي انه يتوقع أن وظيفته سوف تنتهي، ولن يكون قادر على الاستمرار على ضبط للنفس، وحينئذ سوف يتم ابتلاع شخصيته كاملة من قبل "الشخص الجديد" الذي نبضاته ومبادراته، وطرق تفكيره  تختلف عن سابقاتها .

وأنا أجد نفسي في هذا الوضع. ولا أعرف ماذا سوف يتبقى مني بعد انتهاء عملية التحول التي أشعر انها جارية.



Turbulent Topologies by Marcos Novak

 lettera di Antonio Gramsci alla cognata.
6 marzo 1933
Carissima Tania,
Ho ancora vivo il ricordo (ciò non sempre mi capita più in questi ultimi tempi) di un paragone che ti ho fatto nel colloquio di domenica per spiegarti ciò che avviene in me. Voglio riprenderlo per trarne alcune conclusioni pratiche che mi interessano. Ti ho detto su per giù così: - immagina un naufragio e che un certo numero di persone si rifugino in una scialuppa per salvarsi senza sapere dove, quando e dopo quali peripezie si salveranno. Prima del naufragio, com’è naturale, nessuno dei futuri naufraghi pensava di diventare…naufrago e quindi tanto meno pensava di essere condotto a commettere gli atti che dei naufraghi in certe condizioni, possono commettere, per esempio, l’atto di diventare… antropofaghi. Ognuno di costoro, se interrogato a freddo cosa avrebbe fatto nell’alternativa di morire o di diventare cannibale, avrebbe risposto, con la massima buona fede, che, data l’alternativa, avrebbe scelto certamente di morire. Avviene il naufragio, il rifugio nella scialuppa ecc. Dopo qualche giorno, essendo mancati i viveri, l’idea del cannibalismo si presenta sotto una luce diversa, finché ad un certo punto, di quelle persone date, un certo numero diviene davvero cannibale.
Ma in realtà si tratta delle stesse persone? Tra i due momenti, quello in cui l’alternativa si presentava come una pura ipotesi teorica e quello in cui l’alternativa si presenta in tutta la forza dell’immediata necessità, è avvenuto un processo di trasformazione “molecolare” per quanto rapido, nel quale le persone di prima non sono più le persone di poi e non si può dire, altro che dal punto di vista dello stato civile e della legge (che sono, d’altronde, punti di vista rispettabili e che hanno la loro importanza) che si tratti delle stesse persone. Ebbene, come ti ho detto, un simile mutamento sta avvenendo in me (cannibalismo a parte). Il più grave è che in questi casi la personalità si sdoppia: una parte osserva il processo, l’altra parte lo subisce, ma la parte osservatrice (finché questa parte esiste significa che c’è un autocontrollo e la possibilità di riprendersi) sente la precarietà della propria posizione, cioè prevede che giungerà un punto in cui la sua funzione sparirà, cioè non ci sarà più autocontrollo, ma l’intera personalità sarà inghiottita da un nuovo “individuo” con impulsi, iniziative, modi di pensare diversi da quelli precedenti.
Ebbene, io mi trovo in questa situazione. Non so cosa potrà rimanere di me dopo la fine del processo di mutazione che sento in via di sviluppo.



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